mercoledì 4 settembre 2013

Newsletter 35: La storia dei fidei donum a servizio della missione



Premessa: la nostra newsletter mensile, diventa “I 4 del mese”, perché.... non siamo più in 3! A fine marzo arriverà un fratellino/sorellina di Isacco! Nascerà in Italia visto che ormai la nostra esperienza a São Luis sta per terminare, ma sicuramente un pezzetto del suo cuore sarà brasiliano!

Scrive Damiano
Newsletter 35: “I 4 del mese
4 settembre 2013: La storia dei fidei donum a servizio della missione

Un anno fa, il settimanale cattolico Verona Fedele ci chiedeva di scrivere un articolo dal titolo: “La storia esemplare dei sacerdoti fidei donum a servizio della missione in cui ti trovi”. Siccome il nostro sogno è quello che questa newsletter mensile diventi un libro, non volevamo perdere quell’articolo, l’abbiamo ripreso in mano, modificato un po’ e a dodici mesi di distanza lo riproponiamo.
 
Sfogli l’album delle fotografie. Ci sono quelle più ingiallite, mangiate dal tempo e dalla muffa che all’Equatore nel periodo delle piogge spunta ovunque. Ce ne sono alcune di cui non distingui nemmeno i visi delle persone, ma conosci la storia che c’è dietro. È il 2004 quando alla chiusura della Missione diocesana di Teresina, stato del Piauì, nel Brasile nordestino, due sacerdoti della Diocesidi Verona, don Luca e don Daniele, si ritrovano senza parrocchia. Tornare in Italia dopo appena 4 anni come fidei donum non era nelle loro aspettative. E così, in accordo con il Vescovo di invio, si mettono alla ricerca di una nuova missione in terra verde-oro. Trovano nella diocesi di São Luis, nel vicino stato del Maranhão, la soluzione al loro girovagare. I Piccoli Servi della Divina Provvidenza hanno una parrocchia immensa da gestire e nell’ultima periferia di tale territorio c’è la possibilità di creare una parrocchia nuova, dove però è difficile trovare un prete da mandare. L’area di Cidade Olimpica è povera, nata dall’invasione di oltre 11mila famiglie in un territorio privato nel 1996. La comunità è frammentata, mancano tutti i servizi basici, le persone arrivano dall’interno dello Stato: interno poverissimo, con tutta una serie di problematiche (analfabetismo, violenza, deframmentazione famigliare, criminosità elevata, droga) che ne derivano. La sfida è affascinante e l’8 gennaio 2005 ecco la scissione dal don Calabria e la nascita della Parrocchia Santissima Trinità, con i due sacerdoti fidei donum veronesi primi parroci. Le foto sembrano vecchie, ma si riesce a distinguere quasi tutto.

Dal 2005 all’oggi scorri l’album e capisci che ne è passato di tempo. Noti che a un certo punto in parrocchia non ci sono più don Luca e don Daniele, ma don Claudio (arrivato nel 2006) e don Orazio (dal 2008). Vedi le facce bianchissime di altri italiani: altri fidei donum, una famiglia numerosa nel 2009-2010 (Paolo e Luisa con Emma, Alessandra, Adele e Mario) e noi tre dal 2010 al 2013. Inoltre scopri che il Centro Missionario Diocesano ha inviato anche due laiche nel gennaio 2011 (Maria e Carolina).

Sfogli le pagine e accarezzi ogni singola foto. E lentamente capisci cosa significa essere fidei donum a servizio della missione. L’aspetto più significativo sta racchiuso in una parola brasiliana: partilha. La partilha è la condivisione, ma non solo. Il Signore Gesù partilhou il pane con i discepoli: non l’ha solo spezzato e condiviso, ma ha vissuto con cuore e anima quel momento insieme a loro, ha pensato a loro prima di farlo, in quel gesto stavano racchiusi moltissimi significati. Ecco, la partilha, in primo luogo con gli altri fidei donum. Il vivere insieme, il convivere: cosa non facile ad esempio tra due laiche che non si conoscono, cosa non comune nella vita sacerdotale. Essere in equipe significa confrontarsi, discutere, scontrarsi se serve, dialogare e costruire insieme. Significa programmare e essere al servizio uno dell’altro ed in ogni aspetto della vita, non solo in quella religiosa. E come è bello vedere le foto di una equipe italiana unita in terra brasileira: amici, ma anche colleghi di lavoro, al servizio di una Chiesa ma soprattutto di quel Gesù che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con 12 compagni di viaggio. Ma la partilha non si limita alla convivenza tra italiani. C’è tutto il mondo dei laici brasiliani. Il laicato in Brasile è davvero forte: le persone preparano l’animazione della liturgia, vivono le pastorali con amore e interesse, partecipano a tutti i livelli della vita parrocchiale. Spesso il sacerdote si limita al solo coordinare. È vera corresponsabilità ad ogni livello. E questo è dovuto principalmente al fatto che il Brasile è povero di clero e
il laico è abituato a dover arrangiarsi, molto spesso anche nelle celebrazioni con i ministri della Parola e dell’Eucarestia. E così ecco le foto del prete abbracciato dai suoi laici, del missionario in mezzo a loro, in ogni aspetto della vita. Perché è anche questo essere fidei donum in questo angolo sperduto del Brasile. Significa essere a servizio. Dedicarsi sette giorni su sette a un popolo, quello di Cidade Olimpica, che arriva da anni di difficoltà e di sofferenze. Case di argilla senza acqua corrente, mancanza di fogne, sistema sanitario e scolastico pessimi, famiglie destrutturate, alcool, droga e violenza. E così si possono trovare le immagini di un padre fidei donum che va all’ospedale a visitare i malati lasciati senza cura nei corridoi, o di un altro padre al carcere mentre cerca di sedare la rivolta dei detenuti che ha già generato 18 morti. Vedi nella stessa pagina il sacerdote che celebra una Santa Messa in una piccola comunità rurale con dieci donne in Chiesa, lui che cammina per le vie di Cidade Olimpica in una manifestazione di protesta per la mancanza di una scuola superiore e ancora lui al compleanno di una bambina, sesta di otto fratelli, la cui mamma 29enne è stata picchiata a sangue dal marito l’anno prima e il sacerdote è l’unico testimone al processo. Ammiri le foto di comunità piangere per la partenza della “loro” missionaria, di ragazze carcerate che ringraziano per una semplice visita, di mamme in gravidanza che si affidano alla coordinatrice italiana che accompagna i mesi pre-parto o del laico fidei donum circondato dalle mille divise di calcio di ragazzini che sognano di giocare in una squadra italiana! Vedi foto di celebrazioni imponenti con oltre mille persone, scorri scatti dei consigli pastorali delle comunità, dei progetti sociali, delle nuove chiese in costruzione, della visita nelle case durante le Sante Missioni Popolari, di celebrazioni ecumeniche con i pastori evangelici, dell’incontro con le prostitute o con i drogati. Vedi missionari pesare un bambino nel progetto della Pastorale della Criança, ne vedi uno trasportare le merende per i bambini del rinforzo scolastico e l’altro con la segretaria parrocchiale intento a programmare il calendario del mese che verrà. Vedi improvvisamente facce nuove... Don Manuele e don Michele, arrivati nel 2013, anche loro come “dono della fede”.



Scorrere l’album delle fotografie di un fidei donum a servizio della missione è davvero come vivere in prima persona una serie infinita di emozioni, di rischi, di ringraziamenti, di gioie e anche di delusioni che aiutano a crescere nonostante in alcuni casi si siano già spente più di 50 candeline. Guardare quell’album ti fa capire che esperienze come queste sono meravigliose perché, vivendo con amore, partilha e a servizio, mostrano una Chiesa aperta, vicina al prossimo e che cammina a fianco del suo popolo. Chiudi l’album e capisci che è ora di riprendere in mano la macchina fotografica: ci sono altre pagine da riempire! 

CIAO A TUTTI, CI VEDIAMO A NOVEMBRE IN ITALIA!!

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