mercoledì 3 luglio 2013

Newsletter 33: Quando il crack distrugge la società & Il gigante si sta svegliando


Scrive Chicca
Newsletter 33: “I 3 del mese”
3 luglio 2013: Quando il crack distrugge la società
IL CRACK:
“É a scuola?
Si
É fuori dalla scuola?
Si
é in questa classe?
Si
É a casa?
Si
....”
“Il crack è uno stupefacente altamente pericoloso in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica, inoltre è in grado di aumentare gli istinti violenti e disinibire i principali centri di controllo del sistema nervoso centrale. Spesso porta all'alienazione sociale o a forme di psicosi.”
Il crack é la droga più diffusa nel nostro quartiere.  In un sondaggio fatto in una classe di terza media con 45 alunni, 35 hanno detto di avere un punto di spaccio vicino a casa e molti hanno ammesso di essere entrati in contatto con persone usuarie o di aver già perso amici e parenti a causa della droga o dello spaccio. L a situazione è critica e negli strati sociali più bassi ha raggiunto livelli di vera e propria emergenza, a qualsiasi età. I più piccoli vengono reclutati per gioco per diventare “aereoplanini”, ovvero postini che recapitano la droga e da lì in poi cominciano ad essere coinvolti nello spaccio, diventando loro stessi usuari grazie a un meccanismo di vendita che crea dipendenza: un pezzo è per te e uno lo vendi....
“Il crack induce dipendenza psichica e può portare a un aumento del numero delle assunzioni. Un consumo continuato e prolungato può portare all'alienazione dell'individuo con sintomi simili alla schizofrenia o a stati paranoici accompagnati da deliri e allucinazioni.”
Assalti a mano armata, ruberie, omicidi, povertà  sono il risultato del consumo sfrenato e della dipendenza, un circolo vizioso che spesso porta alla morte. Purtroppo questa é la realtà con cui ci scontriamo tutti  i giorni e per la quale vediamo cadere moltissimi giovani, a volte ancora ragazzini. D'altronde entrarci é facile, uscirne é quasi impossibile.
E così con la caparbietà di Padre Orazio, la voglia di fare dei giovani della parrocchia e la complicità della preside di una delle scuole pubbliche del nostro bairro (quartiere), abbiamo preparato un incontro in cui tra musica e teatro abbiamo parlato di droga e violenza a 200 ragazzini tra gli 11 e i 14 anni. Il risultato é stato ottimo, sia per chi ci ha lavorato sia per chi ha assistito, tutti si sono divertiti e abbiamo lasciato dei buoni spunti su cui continuare a lavorare e riflettere. Appena finite le vacanze torneremo per altri incontri in altre classi e, come dice il nostro programma radio, continueremo a “costruire la Pace”.

Scrive Damiano
IL GIGANTE SI STA SVEGLIANDO
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli aumenti sconsiderati dei prezzi dei mezzi pubblici. La colpa è stata data agli stadi nuovi in Brasile: opere costosissime per Coppa delle Confederazioni 2013, Coppa del Mondo 2014, Olimpiadi 2016. In realtà ci si aspettava da tempo una rivolta...
I giovani brasiliani ci hanno messo tanti anni ma FINALMENTE hanno deciso di scendere in piazza e far sentire la propria voce. Sappiamo che le notizie che arrivano in Europa sono poche e confuse, ma la vera notizia è che il continente Brasile si è svegliato e ha deciso di dire BASTA!!
Basta con le frasi: “Brasile sesta, quarta, terza potenza mondiale!”

Quando gli ospedali pubblici fanno schifo! Hanno un’infermiera per 200 letti! Non hanno ambulanze! Non hanno abbastanza stanze e si trovano nello stesso corridoio un malato di lebbra e uno col braccio rotto!
 
Quando l’educazione pubblica è pessima: classi da 50 alunni (vedi foto) che funzionano di mattina per un gruppo, di pomeriggio per un altro e di sera per un altro ancora perché sono troppo poche. Con professori che non vogliono andare in certi quartieri perché hanno paura. Con periodi lunghissimi di inattività perché manca l’acqua o l’energia elettrica!

Quando nel paese con il fiume più lungo del mondo, ci sono grandissime aree dove manca l’acqua e soprattutto in tutto il paese l’acqua non é potabile!

Quando nell’intero paese mancano le fogne: acque bianche in strada, acque sporche in pozzi a fondo perduto che sfociano in fiumi a cielo aperto (vedi foto): puzza e possibili malattie non si possono descrivere, per la fortuna di chi legge.

Quando rifiuti, sporcizia, puzze e animali randagi o morti e mangiucchiati dagli avvoltoi si trovano comunemente in tutte le vie.

Quando accanto ai grattacieli delle grandi metropoli, ci sono favelas, con baracche di fango, di nylon o di plastica, oppure palafitte in legno (vedi foto).
 
Quando la gente vive con la paura di non arrivare a domani: São Luis media di 2 omicidi al giorno nel 2012 (nel 2013 fino a maggio eravamo a 362 morti ammazzati!), Salvador de Bahia media di 9 omicidi gioralieri!! Numeri da guerra. Soprattutto giovani, soprattutto per causa della droga!

E queste cose le abbiamo viste non solo nella “nostra” São Luis, ma anche a Rio de Janeiro, Salvador de Bahia, Manaus, Recife, capitali mondiali, grandissime città brasiliane che abbiamo visitato.
Come possiamo definire terza potenza mondiale un paese dove ci sono ancora bambini che muoiono con i vermi nella pancia???
La politica di Lula, presidentissimo del recente Brasile, e di Dilma, che ha continuato la sua opera, è stata quella di aiutare i poveri dando agevolazioni, dando soldi, dando case a basso costo, creando una società di persone che non fanno nulla (soprattutto nell’interno del paese), che vivono con i soldi regalati dallo Stato, che non si prendono responsabilità e che alla prima difficoltà si tuffano nell’alcool (piaga pesantissima) e nella droga (che porta a violenza, ruberie, assassinii, paura).

E la gente lo ha capito! Ha fatto proteste, ha cercato di influenzare l’opinione pubblica. Qualcuno in modo pacifico, qualche stupido esagerando con atti vandalici e violenza. Manca un’organizzazione di fondo, manca un leader forte che possa guidare la ribellione a questa società dalle diseguaglianze tanto forti. Però Dilma e i governatori degli Stati brasiliani hanno preso paura: si aspettavano che la gente continuasse a dormire! Invece i giovani si sono svegliati, il Brasile s’è svegliato!!! E speriamo che i politici corrotti che ci sono non lo facciano addormentare di nuovo!




Noi stiamo benone! Ormai manca poco al nostro ritorno, ma ancora meno alla GMG di Rio de Janeiro alla quale ci stiamo preparando con agitazione.
Qui sotto altre foto.
I giovani si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù. Con Damiano, Padre Claudio e Padre Michele saranno 40 i giovani della Parrocchia Santissima Trinità a parteciparvi. A ciascuno di loro, prender parte a questo evento é costato sacrifici enormi: 1200 reais (circa 500 euro), da queste parti tantissimi. Qualche offerta è arrivata dall’Italia (grazie!) ma i giovani qui le hanno pensate tutte: festival di gelato, pizza, hot dog, cibi tipici; vendita dei vestiti usati davanti alle Chiese; vendita di bibite in spiaggia; eventi musicali; appoggio delle comunità e di singoli parrocchiani; elemosina ai semafori del ricco centro città! Insomma, non é mancata la fantasia! Complimenti a loro tutti! Si parte il 23 sera, si torna il 30 luglio. Nel frattempo per chi resta a Cidade Olimpica ci sarà una programmazione speciale GMG, organizzata anche da Chicca. E dal 31 luglio per una settimana arriveranno 40 veronesi, per uno scambio storico tra la diocesi di Verona e la parrocchia Santissima Trinità. Scambio che ci sarà anche nelle altre parrocchie della diocesi di São Luis con giovani di tutti i paesi del mondo.




Siamo stati nel Pernambuco a trovare l’amico veronese, ma ormai brasiliano, don Felice Tenero. Un’esperienza bellissima in una terra dai mille colori: tra il deserto (sertão) della pianura (2 anni che non piove!), le colline verdeggianti, il fiume São Francisco (il quarto più lungo del Sudamerica) e tanti laghi artificiali. Don Felice lavora in una diocesi (Floresta) piccola, dove mancano i sacerdoti (su una quindicina, solo 4 sono brasiliani), dove molte comunità o cappelle si raggiungono solo in barca o ricevono la visita del sacerdote una volta ogni tre mesi. In questa diocesi c’è anche un altro veronese: don Alberto Reani, impegnato principalmente nella pastorale con gli Indios.
 
Essendo in Pernambuco, non potevamo non ammirare la bella cittá di Olinda e le spiagge di Recife, dove ci hanno raggiunto anche 3 amici di Verona (Davide, Loris e Lucia)
Tra l’altro proprio nei giorni della Coppa delle Confederazioni! Eccoci in compagnia di coach Prandelli e al bellissimo stadio di Recife per uno splendido 4-3 contro il Giappone! E tifare l’Italia da italiani all’estero è ancora più emozionante!





 
Le nostre attività continuano e chi ci viene a trovare non può non dare una mano! (qui a lato durante il pesaggio dei bambini nel quartiere “Sarney Costa”).










In questo periodo di danze, feste giunine e folclore, vi salutiamo! Grazie per il sostegno
Isacco Dami Chicca