giovedì 3 febbraio 2011

Newsletter 4 - Salvador de Bahia

Scrive Chicca
Newletter 4: “I 3 del mese”
3 febbraio 2011

Dialogo senza parole con un tassista bahiano           (Salvador de Bahia - 28 gennaio 2010)
Sei contento oggi? con tutta questa  gente che va e viene dall’aeroporto hai un sacco di lavoro!
A dire la verità di solito gli altri giorni lavoro di più. Sono d’accordo con alcuni hotel qui vicino e così porto sempre in giro turisti, a volte li accompagno alle spiagge e poi torno anche a prenderli. Sapete, Dio mi ha affidato un grande incarico, un grande privilegio…

E quale sarebbe?
Mi ha donato quattro figli bellissimi e ora mi ha chiesto di prendermi cura di altri quattro bambini che hanno perso la mamma, quindi siamo diventati in dieci in famiglia! Dio mi ha dato una grande opportunità, quella di poter educare otto figli!Sono stato davvero fortunato! quindi devo lavorare e fare di tutto per poter essere all’altezza di questo incarico, perché possano andare tutti a scuola e vivere una vita degna!la sera mi piace tornare a casa presto e passare un po’ di tempo con la mia famiglia, vedete a quest’ora (venerdi sera) tutti si riversano nelle strade e nei bar per ubriacarsi e festeggiare l’inizio del fine settimana, ma io preferisco tornare a casa, con la mia famiglia perché ogni giorno per me è un dono, una festa!

…..

E comunque anche quando sono in casa il mio cellulare è sempre acceso, cerco di essere sempre a disposizione 24 su 24 perché qualcuno potrebbe avere bisogno di me!potrebbe trovarsi nei guai, perso in questa grande città e magari di notte, non voglio pentirmi di non aver aiutato una persona nel bisogno solo perché avevo il cellulare spento o perché non ho voluto rispondere!anche quando vado in vacanza lo porto con me così, se non posso andare io, mando un collega.

…..

Eccoci all’aeroporto, che Dio vi accompagni! boa viajem!

Morale: a volte le lezioni di vita le trovi nei posti più impensabili, negli ultimi scampoli di tempo di una giornata e di un viaggio. Su un taxi o dentro una chiesa in rovina, dove da dieci anni un ragazzo francese accompagna i moradores de rua (i “barboni” in Italia) dormendo per terra sul pavimento freddo, pregando Dio tra cartoni e immondizie, aspettando tè di bucce di maracujà, guardando il fuoco scaldare la comida (pasto) su un forno a legna, condividendo quello che c’è da mangiare e un tetto per dormire.

Lezioni di vita e di fede che si leggono tra le rughe di padre João (nella foto sopra è il primo a sinistra), che con 82 anni di vita (e 47 di missione in  Brasile) sente questa terra come la sua casa, mentre con dimestichezza cammina tra le bancarelle e il fango del mercato di Sao Joaquin e si complimenta per la forza del piccolo, grande Isacco (che come tutti ha dormito per terra nella chiesa e condiviso tè di maracujà, strappando i sorrisi sdentati dei moradores de rua). Tra l’altro prima notte della sua vita senza biberon: anche lui nel suo piccolo ha imparato la semplicità di adattarsi a quello che c’è, senza disperarsi per quello che non c’è! E ora il bibe se l’è proprio dimenticato =O)
Altre rughe e vite e esperienze che hanno incrociato il nostro cammino nei giorni successivi,  all’incontro nazionale dei missionari italiani, e che ci hanno fatto rammaricare per la scarsità di giovani e l’assenza di famiglie. Ma allo stesso tempo abbiamo saputo apprezzare l’esperienza preziosa di tanti missionari con qualche capello bianco più di noi.






Tra il mare azzurro di questa terra bagnata dal sudore degli schiavi, che a tratti sembra di più Africa che Bahia, abbiamo passato alcuni giorni riflettendo con altri 110 missionari, circa il nostro stile di missione, la nostra “opzione preferenziale per i poveri”, il nostro essere ponte e scambio tra chiese, popoli e culture. Seppur distanti gli uni dagli altri sia per età che geografia, possiamo dire di esserci sentiti parte di una grande famiglia e si sa che dove c’è famiglia c’è casa! =O)

Ora siamo tornati a São Luis e stiamo dedicando alcuni giorni per fare verifica con tutta l’Equipe. Tutta perché  ora siamo al completo: sono arrivate Maria e Carolina, le due ragazze che vivranno con noi questa avventura in Brasile. E inoltre qui con noi ci sono don Giuseppe Pizzoli, direttore del Centro Missionario di Verona, e Anna Rosa, rappresentante per lo stesso Centro dell’Equipe di formazione per noi missionari in Brasile… oltre a don Alberto Brignoli  e Don Maurizio Cuccolo direttamente dal CUM – Centro Unitario Missionario della Conferenza Episcopale Italiana - guest star ma soprattutto amici…che onore!
Sono stati giorni davvero belli e proficui, vissuti nella vera corresponsabilità tra preti e laici! Possiamo dire di  essere davvero una bella equipe!

Stanchi per questo periodo così intenso, ma strafelici, vi salutiamo mandandovi un abbraccio bagnato dalla stagione delle piogge!
Un saluto particolare a chi tra poche ore aprirà questa mail al lavoro…forza e coraggio presto arriverà il caldo anche da voi!=O)
Un abbrabbacio o un baciobraccio come preferite!
Chicca-Damiano-Isacco