mercoledì 6 luglio 2011

Newsletter 9 - Storia di ordinaria ospitalità

Scrive Chicca
Newsletter 9: “I 3 del mese con ritardo”
6 luglio 2011: Storia di ordinaria ospitalità

Ecco i tre del mese ritardatari (ci stiamo adattando troppo ai tempi brasileiri!)… scusateci, sappiamo che stavate aspettando con ansia la nostra newsletter!
La storia che vi vogliamo raccontare oggi è di Raffaella: ci sarebbero tante parole per descriverla, tipo prostituta, tossicodipendente, gravida,mamma, giovane… ma per un attimo vorrei che lei fosse una semplice ragazza, perché gli aggettivi a volte sono pesanti etichette regalate dagli errori della vita.
Raffaella è stata cresciuta dai nonni nell’interior  del Maranhão, vuol dire lontano dalla capitale, lontano dalla costa, insomma, lontano dalla grande città. A 11 anni però  si è ritrovata sola ed è tornata ad abitare con la mamma, che nel frattempo si era trasferita a São Luis. Il problema è che, dopo così tanti anni passati con i nonni, non è riuscita a riconoscere sua madre come tale, a rispettarla e ad amarla. Così ha iniziato a frequentare i ragazzi della rua (di strada): dopo ogni litigata scappava di casa e si rifugiava nel gruppo di amici, che purtroppo col passare del tempo hanno cominciato a consumare e spacciare droga, e Raffaella insieme a loro. Ormai era sempre fuori casa, la sua famiglia era la strada, con gli amici e con la gente che passava.
Un giorno però lo spacciatore con cui abitava le ha dato dei soldi per andare a comprare qualcosa e nel cammino verso il mercato  ha visto in un bar alcune slot machine… Ecco che il gioco per lei diventò un vizio, tanto che quel giorno ha perso tutti i soldi che le erano stati dati e la stessa storia si è ripetuta nei giorni seguenti. Il debito era tanto grande che un giorno per  non tornare di nuovo senza i soldi, ha chiesto alla padrona del bar di potersi fermare per lavare i piatti. E tutto sarebbe andato bene se Raffaella non si fosse giocata  anche i soldi del piccolo stipendio che riceveva. Tra poche vincite, molte perdite e tanti debiti, un giorno la padrona del bar le ha offerto di potersi fermare a “lavorare” in una delle stanze del bar. Infatti la notte il bar diventava un cabaré, dove alcune ragazze facevano “programa” e così ha cominciato a prostituirsi ….. ora ha 23 anni e noi è proprio lì che, alcuni mesi fa, l’abbiamo trovata incinta del secondo bimbo.
Da diverse settimane, dopo la consueta visite alle ragazze, tornavamo a casa pensando a quel pancione che ci salutava dal marciapiede. La gravidanza avanzava sempre di più e dovevamo assolutamente fare qualcosa, per lo meno tentare. Anche Raffaella nel frattempo ha cominciato a rendersene conto e così un giorno ci ha chiesto aiuto… Dopo diverse peripezie è arrivata nella nostra casa, per essere ospitata nelle ultime settimane della gravidanza con la speranza di poter dare a lei, e soprattutto al bimbo in arrivo, un po’ di respiro e sano riposo lontano dalla droga e dal cabaré.
E così è iniziato un periodo di consulte mediche, ostetriche, psicologiche e di aggiornamento dei documenti. Un periodo con Raffaella in casa con noi giorno e notte, con i suoi ritmi, le sue esigenze, i suoi sbalzi d’umore… con la necessità di tenere qualcuno sempre in casa con lei. Insomma giornate molto intense, tra stanchezze e soddisfazioni che ci hanno visto, insieme ad altre persone (tra cui le amiche veronesi Maria e Carolina e Padre Orazio), tutti ben provati e impegnati. Tutto questo per accogliere al meglio Raffaella.  Devo ammettere che non sono mancati i dubbi e le preoccupazioni, come i momenti di sconforto o di nervosismo, perché gestire la situazione non è stato facile! Fortunatamente il lavoro di squadra è stato ottimo!
Il 29 maggio alle otto del mattino con tanta gioia da parte di tutti noi è nato il piccolo J.V., che vittoria! Tutto è andato bene, abbiamo assistito mamma e bimbo in ospedale per alcuni giorni e poi è tornata nella nostra casa in attesa di essere accolta nella Fazenda da Esperança, un centro di recupero per tossicodipendenti, presente in molte città del Brasile e esportato in tutto il mondo.
Ora sono passate già due settimane da quando Raffaella è entrata nella Fazenda e da parte nostra speriamo davvero che lei riesca a trovare la forza per cambiare, per mettere da parte il suo orgoglio e essere disponibile a farsi aiutare, scoprendo e valorizzando quell’amore che sta ricevendo adesso da tutti coloro che le stanno vicino. Amore che forse è proprio quello che nella vita le è mancato: un amore vero e gratuito.
 Anche noi sicuramente abbiamo imparato tanto da questo incontro. Forse la sfida più grande è quella di guardare sempre con positività alle cose che ci succedono: ci possono essere tanti lati negativi, tante delusioni, tante difficoltà che rischiano di oscurare tutto ciò che c’è di bello e positivo, ma se non ce ne rendiamo conto rischiamo di lasciarci abbattere e scoraggiare, rovinando anche tutto ciò che c’é di buono!
Scusate se ci siamo dilungati! Vi mandiamo un abbraccio grande e soprattutto BUONE VACANZE per chi parte, BUON CAMPOSCUOLA per chi si è iscritto, BUONA GMG per chi andrà a Madrid, BUON SAF per chi andrà a Campofontana, BUON GREST per le parrocchie comuni e BUON ERIF per Fumane! BUONA ESTATE.. per chi resta!
Ciaooooooo!!! a presto!
Chicca Damiano e Isacco!
Ps. Qui sotto qualche foto di quest’ultimo mese…
Raffaella (a sinistra) con Angela lungo la strada durante le visite alle famiglie con la Pastoral da Criança



















Ritorno in casa






















In alto insieme ai giovani preparando il tappeto per il Corpus Christi.
Durante tutta la notte precedente la messa del Corpus Christi (il nostro Corpus Domini) tutti i giovani della vicaria si sono incontrati per disegnare e costruire l’immenso tappeto fatto di sabbie, caffè, gusci d’uovo, terra e polveri colorate! incredibile!




A fianco un momento della processione il giorno seguente. Che caldo e quanto sonno!








Noi tre a Manaus!
Ci siamo concessi una settimana di riposo per andare a trovare Don Claudio e Don Stefano della missione di Treviso e per conoscere un piccolo pezzo dell’immensa foresta Amazzonica e il Rio delle Amazzoni! Davvero una meraviglia!
Grazie ancora a Stefano e a Claudio, con il quale avevamo condiviso anche la preparazione pre-partenza al Cum.