giovedì 3 gennaio 2013

Newsletter 27: Lettera di un giovane brasiliano



Scrive Emmanuel
Newsletter 27: “I 3 del mese”
3 gennaio 2013: Lettera di un giovane brasiliano

Cari giovani italiani,
é con grande gioia che scrivo questa lettera per condividere alcune delle mie esperienze e il mio lavoro con la Pastorale Giovanile qui in Brasile.
Il mio nome è Emmanuel, ho 18 anni e vivo nel quartiere di Cidade Olimpica, periferia di São Luís, stato del Maranhão, nel nord-est del Brasile. Qui siamo accompagnati da alcuni sacerdoti e laici inviati dal Centro Missionario di Verona. Già da 5 anni io partecipo alla PJ (Pastorale Giovanile) nella mia parrocchia.
Sul mio cammino ho incontrato vari tipi di persone, in particolare quelle che non credevano in me e non si preoccupavano con i miei obiettivi, però, in mezzo alle innumerevoli difficoltà, ho cercato di non dare peso a queste persone e ho continuato a cercare il mio spazio. La lotta è stata difficile, ma non ho mai smesso di crederci e, grazie a Dio, ho trovato anche persone che mi hanno dato sostegno e dalle quali ho imparato il valore dell'amicizia, del sorriso, dell’abbraccio.

Molte volte ho avuto paura di essere uno dei tanti giovani intenti a raggiungere i propri desideri. Molte persone mi hanno chiesto il perché del mio impegno, se avessi altre ragioni, se credevo veramente nel mio lavoro. E io non ho mai risposto con le parole, ma con i fatti e con grande fede. Oggi sono coordinatore del mio gruppo di giovani e sono qui per dar continuità al cammino intrapreso da tutti coloro che sono stati martiri per la mia storia. I giovani hanno bisogno di persone che difendono la vita, voglio essere questa persona e in particolare voglio prendermi cura di quelle persone soggette a vulnerabilità sociale, alle minacce e ai rischi.
Emmanuel insieme ai bambini del rinforzo scolastico Peo, di cui è uno dei maestri

Credo che ogni giovane che dona la sua vita per gli altri diventa seme: per questo, quando ho scelto di vivere questa passione, ho iniziato a prestare maggiore attenzione alle mie lotte quotidiane, affiancandomi ad altri giovani che, proprio come me, hanno in cuore un forte desiderio di cambiamento.
Io ci credo e mi impegno sempre perché vedo che la maggior parte dei giovani nel quartiere dove vivo, nelle strade dove cammino e nei luoghi che frequento, sono privati ​​dei bisogni basici come la sanità, l'istruzione, un’abitazione, la sicurezza, ma mancano anche spazi di sport e tempo libero. Qui i giovani vivono ai margini della povertà, droga, violenza, senza ordine pubblico e certezze per il futuro. Lo so che da solo io sono troppo piccolo per cambiare questa realtà, ma ho la certezza di poter farcela. Credo in una società senza esclusioni e ogni giorno il mio desiderio è quello di assumere la missione che Dio, la Chiesa e la Pastorale Giovanile mi affidano: Evangelizzare altri giovani restando in mezzo a loro e attraverso di loro creare la Civiltà dell'amore.

Penso che un giovane dovrebbe avere sempre questo bisogno di prendersi cura della vita dei suoi coetanei, dovrebbe mantenere l’impegno di coinvolgere gli altri, di partecipare, di dare una direzione ai propri sogni e di avere coraggio per sfidare il nuovo.
Non voglio essere uno dei tanti, voglio essere luce, luce per altri giovani, perché la vita della nostra gioventù è un terreno sacro.

Spero di poter scrivere ancora per voi amici e ricevere vostre risposte, anche per questo motivo, vi chiedo: come è visto da voi il giovane che crede in un mondo di pace e che vive la sua fede in mezzo alle disuguaglianze della propria realtà?
Con affetto, attendo la risposta!

Emmanuel Lima, Pastorale Giovanile, Brasile.

Ciao a tutti! In questo mese abbiamo voluto lasciare spazio ad Emmanuel. La sua lettera é forte e ci fa capire le lotte quotidiane dei giovani di São Luis.
Questo puó essere l’inizio di uno scambio di esperienze, racconti e pezzi di vita tra i giovani di un continente e l’altro... Non esitate a rispondergli! Anche questa è missione!
Un grande abbraccio, felice anno nuovo
Ciao
Chicca, Damiano e Isacco

Alcune foto...
Isi e il nuovo vicino di casa, l’ormai amico inseparabile Daniel
  
Con dicembre si sono chiusi i progetti della Fondazione Jpa, in particolare quelli che noi seguiamo: teatro di burattini, capoeira, calcio per bambini e adolescenti e vita nascente con le mamme in gravidanza 




Una Chiesa in arrivo (grazie al lavoro volontario dei parrocchiani) e la sede della Fondazione terminata e inaugurata


 Ciao a tutti!