Scrive
Damiano
Newsletter 23: “I 3 del mese”
3
settembre 2012: Lo stupore ha gli occhi
che luccicano
Eravamo in una delle
sale del vecchio Cum a San Massimo (VR). Lo ricordo come fosse ieri. Era
febbraio del 2010. Io e Chicca, con don Giuseppe e Rita del Centro Missionario
di Verona. L’ultimo incontro, quello della decisione definitiva, e poi da lì in
avanti sarebbero iniziati gli incontri di formazione. La meta sarebbe stato il
Brasile, entro fine anno. E fu! Ma di quella fredda giornata piovosa e
memorabile, ricordo, con gioia, una mia frase più di qualsiasi altra. «Non vedo
l’ora di organizzare un’esperienza missionaria con i giovani di Verona in
Brasile! Comincio già a pensarla...». Cioè... ricapitolando: riunione che
definisce la nostra partenza. Riunione che conferma in maniera definitiva che saremmo
tre anni in Brasile. Riunione che di fatto dà la conferma che la tua vita
cambierà radicalmente e io... io penso di organizzare un campo missionario
breve per i giovani veronesi.... Sì, perché in quel momento penso alla mia
unica esperienza breve (Guinea Bissau 2006). Penso che mi ha cambiato la vita.
Penso che quando sono tornato qualcuno mi ha detto: «hai gli occhi che
luccicano!». Che bella frase! Penso che tutti dovrebbero avere gli occhi che
luccicano dallo stupore! E cosí ecco quella mia uscita... A ripensarci fa un
po’ ridere, ma oggi, dopo che il mio sogno s’è avverato, posso dire che n’é
valsa la pena!
In
autunno dell’anno scorso arrivò una proposta dai ragazzi del Movimento Giovanile
Missionario di Verona (oggi Missio Giovani) di organizzare un’esperienza breve
in alcune missioni diocesane per giovani dai 18 ai 35 anni di Verona. La mail
che sognavo! Parlandone con l’equipe qui São Luis scegliemmo di dare la
disponibilità per accogliere 8 giovani. L’entusiasmo dei ragazzi di Missio, con
l’aiuto del Centro Missionario Diocesano per quel che riguarda una parte della
formazione degli 8, ha permesso il realizzarsi della proposta... e così l’11
agosto, ecco atterrare Anna, Francesca, Lucia, Andrea, Nicolò, Filippo e i due
seminaristi Alessandro e Damiano. Andare all’aeroporto, per noi italiani che
viviamo all’estero, é sempre un qualcosa di emozionante. Perché vuol dire
novità, vuol dire rivedere qualcuno che é tanto che non vedi, ma anche il
contrario quando é ora di partire... E non vi dico che emozione anche in
quell’11 agosto!
Da
lì in poi sono iniziati giorni pienissimi! Agende strapiene di incontri, di
esperienze, di visite. Persone da incontrare, comunità da vivere, missionari da
affiancare. L’agenda di noi missionari (tranne in parte la mia) non é stata
modificata e i ragazzi con disponibilità, con occhi e cuore aperti e senza
giudicare, ci hanno affiancato in tutto. La comunità di Cidade Olimpica è
abituata agli stranieri, ma la frase che più fa capire come é stata la presenza
degli 8 ragazzi che ci hanno visitato in questo agosto, é di una signora della
parrocchia. Quella signora mi ha fermato il pomeriggio che sono partiti e mi ha
detto: «Hanno preso l’aereo gli italiani? Che peccato che siano andati via.
Davvero, perché questi qui erano davvero diversi...».
Perché diversi? Perché
sono arrivati preparati dall’Italia (se non sei pronto a vivere certe
situazioni, rischi di distruggere tutto in pochi secondi!). Perché hanno avuto
uno stile sobrio, ma al contempo si sono messi in gioco. Perché sono arrivati
con tante domande, ma con nessun pregiudizio. Perché hanno capito subito il
significato di missione. Lo dicevo anche a loro. Missione = Vita. La missione é
vivere. É vivere il quotidiano di Cidade Olimpica, é svolgere attività con
amore, é dedicarsi agli altri. E non importa se sei a Verona, in Italia, oppure
in Brasile, a São Luis. Ognuno di questi ragazzi ha donato quello che è e non
quello che é capace di fare! E tutti qui se ne sono resi conto... L’ultima
sera, prima di partire, ben tre gruppi di adolescenti/giovani della parrocchia
sono venuti a casa dei padri a salutarli. Si sono organizzati da soli. A piedi,
di sera. E qui non é come camminare in Valpolicella. A una certa ora é meglio
non passeggiare per Cidade Olimpica e la casa dei padri non é proprio a due
passi da alcune comunità. Hanno voluto abbracciarli l’ultima volta, dare loro
un regalino e augurare un buon viaggio. Unici! La loro visita ha aiutato anche
noi missionari a guardare alcune situazioni con occhi diversi. Nel dare
spiegazioni a loro, spesso siamo stati costretti anche noi a darci le stesse
spiegazioni. Quello che per noi rischiava di diventare il quotidiano, é tornato
ad essere originale e visto di nuovo con stupore! Nei ritmi serrati di questi
pochi giorni insieme, credo che ci siamo ricaricati le pile un po’ tutti!
Prima
di partire per il Brasile, ai vari corsi di preparazione, ci dicevano: “la vostra
esperienza missionaria dovrà essere uno scambio tra Chiese. Un ponte tra la
Chiesa che vi invia, Verona, e quella che vi riceve, São Luis”. Questa frase ce
l’avrò almeno su 5 diversi quaderni di appunti. Ecco, lo scambio forse non é
solo: io missionario mando a casa una lettera al mese (ben che vada!) e qualche
foto, tu italiano mandami tue notizie e qualche offerta se puoi (ben che
vada2!). Mi spiace, ma questo non è scambio. Stavolta io posso dire di aver
vissuto il vero scambio. So che gli 8 sono tornati a casa con entusiasmo e la
nostra avventura insieme non é finita, anzi inizia adesso!
Chiudo rivolgendomi ai
tanti giovani a cui stiamo inviando questa newsletter e che leggeranno le mie
parole. Non abbiate paura! La parola missione magari spaventa un po’, ma se la
conoscerete per davvero vi lascerà senza fiato! Non partite sprovveduti o con
fretta. Ci vogliono i corsi di preparazione. Ma ne vale la pena! Provate
un’esperienza breve di missione. E anche in Italia cercate di guardare tutto
con stupore senza farvi sopraffare dalla quotidianità. Solo cosi avrete sempre
gli occhi che luccicano!
Qui sotto alcune foto:
un momento di spiritualità con i giovani
della Pastorale Giovanile alla Chiesa Santissima Trinità
pesaggio dei bambini con la
Pastorale della Criança con Damiano il seminarista
Una mattina di deserto e
riflessione per noi italiani presso una senzala,
casa dove vivevano e lavoravano gli schiavi al tempo dei portoghesi
dopo la partita di pallavolo
Italia-Brasile (vinta dai brasiliani 3-2) à
Al Peo, progetto di
rinforzo scolastico, in un momento di bans con Anna
Condivisione e confronto in portu...liano con i giovani della Parrocchia
Agosto
é stato anche il periodo delle costruzioni... La Fondazione ha ottenuto un
fondo dallo Stato (il primo grande finanziamento che arriva dal Brasile!) per
la costruzione della sua nuova sede. I lavori sono iniziati (foto a sinistra).
Invece una nuova comunità della parrocchia, nel bairro Sarney Costa, vicino Cidade Olimpica, ha finalmente il
terreno per la sua nuova chiesa. E proprio ieri, circondati solo dal muro di
cinta, abbiamo celebrato la prima Santa Messa (foto a destra, una bambina che
all’offertorio dona un mattone)
GRAZIE
A TUTTI QUELLI CHE CI HANNO SCRITTO IN QUESTO PERIODO
CI
FA SEMPRE PIACERE RIVECERE NOTIZIE DALL’ITALIA O DA ALTRI AMICI MISSIONARI
CIAO
CIAO A PRESTO
CHICCA, DAMIANO E ISACCO