Scrive Chicca
Newsletter (ultima) 37: “I 4 del mese”
4
novembre 2013: 3 anni di vita in Brasile
Tre anni di vita in
Brasile sembravano un’eternità, oggi il
tempo sembra essere volato, ma allo stesso tempo i primi passi in terra maranhense
mi sembrano lontanissimi e soprattutto rivedo me stessa, molto diversa,
sicuramente più giovane, ma anche più ingenua e forse sognatrice.
Oggi dopo questi 3
anni, che alla fine mi rendo conto essere solo una piccola parentesi nell’arco
di una vita, sento addosso i solchi scavati dalle carenze e povertà incontrate,
delle vene aperte dell’America Latina che si riflettono in piccole ma vitali
arterie ritrovate nella realtà di periferia, al margine tra civiltà e foresta,
credenze e miti, violenza e vita. Vedo questo periodo di missione come un
regalo che mi é stato concesso, un privilegio, la fortuna di aver potuto vivere
non solo da vicino ma spesso “al fianco di...” tante situazioni di disagio e
povertà, ma anche tante lotte quotidiane e perché no conquiste. Fin da subito
abbiamo imparato a riconoscere la bellezza delle piccole cose, dei piccoli
passi, a guardare al positivo senza scoraggiarsi.
Un ricordo
indelebile saranno sicuramente i numerosi e meravigliosi incontri fatti
attraverso i vari progetti (soprattutto la “mia” Vita Nascente) e pastorali,
perché alla fine é stato questo il fulcro del nostro percorso missionario,
l’incontro con l’altro.
Attraverso la visita, soprattutto nelle case
ma anche in bar e marciapiedi dei bassifondi della città e nei luoghi più
impensabili, siamo entrati nel vivo della missione. Siamo andati incontro agli
ultimi e abbiamo cominciato a vivere sulla nostra pelle i loro problemi e
difficoltà ad esempio accompagnando le famiglie e i bambini con la pastoral da criança o visitando le prostitute
con il Gam o incontrando i giovani
marginalizzati con la PJ (Pastoral da
Juventude). E poi gli incontri nelle case attraverso la preghiera e la partilha (condivisione) del Vangelo: se
penso alle Sante Missioni Popolari o
agli incontri di pastorale, momenti che sono diventati col tempo piacevoli
incontri tra amici dove spesso le chiacchiere post-riunione si dilungavano
volentieri.
Pensando alle
pastorali, quelle che più mi hanno segnato sono state la pastoral da criança e la pastoral
da juventude. Se guardo all’inizio mi sembrava tutto cosí complicato, le
famiglie visitate nelle case di fango dove non c’era niente e non si sapeva da
dove cominciare e i giovani che ci sfidavano a guadagnarci la loro fiducia...
poi come sempre affidandosi alla provvidenza tutte le porte si sono aperte! I tre anni mi
hanno permesso di accompagnare da vicino la realtà giovanile e quella delle
famiglie più carenti delle aree di invasione, i miei punti di forza sono stati
gli stessi brasiliani, da una parte i ragazzi della PJ e dall’altra le lider della pastoral da criança, lavorando in un continuo scambio che mi ha
permesso di imparare davvero tanto, sia professionalmente che umanamente.
Insomma ogni momento
é stato prezioso per intessere relazioni e amicizie, per arricchirmi e non
smettere mai di imparare: molte cose ho “guardato” nel cuore, molte cose spero
di aver seminato pur non sapendo se un giorno daranno frutto ma convinta che
non bisogna smetter di farlo.
Un grande grazie va
a tutte le persone che ci sono state vicino e che ci hanno fatto sentire come
in casa! Non dimenticheremo mai la grande ospitalità e disponibilità
maranhense, una nota di colore e calore che vogliamo portarci a casa e poter
rivivere nella nostra realtà italiana, a partire dalla nostra stessa famiglia.
Fondamentale é stato
anche l’aiuto e la presenza dell’equipe italiana, si é creato fin da subito un
bel gruppo di confronto e di condivisione e anche i cambi nel corso degli anni
hanno arricchito l’equipe: come in una grande famiglia ognuno di noi ha
contribuito con il proprio carisma e la propria personalità a rafforzare e a
far crescere la missione. Grazie a tutti davvero!
Per noi come
famiglia la missione é sempre stata la nostra stessa vita e al ritorno vogliamo
fare nostre le parole di Papa Francesco: una volta incontrata la Croce non
possiamo rimanere gli stessi! Vorremmo e cercheremo di rendere l’opzione
preferenziale per i poveri, fatta in Brasile, uno stile di vita, incarnando e
testimoniando il Vangelo nel nostro quotidiano e continuando a cercare il viso
di Cristo nella gente che incontreremo!
Ci
rimetteremo in cammino e vivremo nuove avventure e nuove missioni, come
l’arrivo di un nuovo bambino. Però l’importante sarà avere sempre forza di
volontà e tanta fede, perché (come scrivevamo 2 anni e mezzo fa) “se non ci
credevamo davvero, non saremmo mai partiti, o saremmo tornati a casa dopo i
primi 15 giorni in Brasile!”.
Grazie a chi ci ha
voluto bene in questi 3 anni, a chi ci ha seguiti, a chi ha pregato per noi, a
chi ha letto queste newsletters mensili. Grazie a chi era in aeroporto a São
Luis e a chi era a Villafranca: davvero tantissimi! È stato commovente, bello,
unico, senza parole!
E grazie a Dio che
ci ha voluto in Brasile, ci vuole oggi qui e che ci ha tenuti per mano sempre!
Amen, Axé, Aweré,
Aleluia!
Chicca, Damiano, Isacco e ......
Ps. qui sotto due foto indimenticabili...
LA PARTENZA DALL’AEROPORTO DI SÃO LUIS
L’ARRIVO ALL’AEROPORTO DI VILLAFRANCA (VR)