Scrive
Damiano
Newsletter 32: “I 3 del mese”
3 giugno 2013: Facciamoci negri tra i
negri
Alla
rappresentazione della Via Crucis di quest’anno, la gente voleva che fossi io
il Gesù: oltre alla barba, perché sono bianco. E gli esempi potrebbero
continuare...
Il modello
europeo ormai ha preso piede anche in questo Brasile, dove bianchi, mulatti,
negri convivono da decenni. La società, la Chiesa, i media, ormai, hanno fatto
un lavaggio di cervello a tutti, negri compresi. L’opinione pubblica si muove
per gli indios, ma se si parla di negri nessuno si muove, neanche gli stessi
negri che ormai hanno inculcato nella mente che il modello bianco è il
migliore: Gesù è bianco, Maria è bionda, la televisione e i giornali presentano
modelli bianchi. In Brasile è stata realizzata una statistica: se stanno
fuggendo un bianco e un negro e si dividono, la polizia insegue sempre il
negro! La nostra vicina di casa, mulatta, qualche tempo fa, ci ha pure chiesto
se si è avvicinata a noi nel colore della pelle: perché al supermercato vendono
lozioni per sbiancare la pelle! L’esempio di negro che ha fatto strada qui in
Brasile è senza dubbio Pelè, che però vive da bianco: vestiti e case da
europeo, ha sposato solo donne bianche e bionde e cosi via...
Il continente
Brasile é il secondo continente negro dopo l’Africa. La cultura afro, arrivata
con gli schiavi dal 1500 fino al 1888, oggi è stata quasi dimenticata, se non
addirittura combattuta. Per un afro-discendente, emergere vuol dire essere
uguale ai bianchi (nonostante il 60% del Brasile sia di origine africana).. C’è
una pastorale afro, seguita dalla Chiesa cattolica, per rivalorizzare questa
cultura: il desiderio è quello che gli afro-discendenti ritrovino la loro identità,
con l’attenzione di non cadere nel folclore.
Cosi facendo,
viene rimessa in gioco la nostra missionarietà: noi laici e preti arriviamo
dall’Italia per portare cosa? I nostri discorsi vanno bene per i discendenti
dei colonizzatori, ma per i figli dei figli degli schiavi? E per gli indios?
Parlando con chi segue la pastorale afro o accompagna le tribù indio, capiamo
che queste persone hanno valori enormi, hanno una visione del mondo, delle
ricchezze, che sono diverse dalle nostre. La Terra per gli africani è la Mamma,
lo Spirito per loro è ovunque e troppo spesso vengono etichettati come animisti
o primitivi. Noi cattolici abbiamo la ricetta? E cosa vuol dire essere
missionari in questo luogo?
I negri sono
stati violentati nei secoli e oggi ci vedono come ideali, quindi noi abbiamo
gioco facile. Ma li conosciamo a fondo? Riusciamo a non pensare che la verità è
una sola? Riusciamo a rispettarli nel sincretismo? Nella Bibbia è scritto
chiaro (Prima Lettera ai Corinzi): San Paolo si fece tutto a tutti, si fece
greco con i greci, giudeo con i giudei... e noi ci facciamo afro con gli afro?
Quindi: noi come
dobbiamo comportarci? In questo Brasile, ma anche in Italia, dove la convivenza
tra culture ormai è quotidiana. Non serve tanto: conosciamoli, facciamoci negri
tra i negri, non giudichiamoli, restiamo attenti nei simboli e non pensiamo che
l’unica verità sia la nostra. Una pastorale afro sembra l’ennesima pastorale
della nostra Chiesa. Ma se riusciamo a vivere queste piccole cose, riusciamo
già a fare pastorale.
Le
religioni afro-discendenti
Salvador de Bahia –
in un laghetto in centro, le rappresentazioni degli Orixá
|
São Luis e Salvador de Bahia sono le due città
brasiliane con la maggior presenza negra. E soprattutto in Candomblé.
Nato da una mescolanza di riti indigeni e credenze africane, questa religione consiste nel culto degli
Orixá, divinità associate ciascuna ad un elemento naturale, e si basa sulla fede
in un’anima propria della natura. Naturalmente questa religione è giunta in
Brasile dall’Africa, portata da sacerdoti africani e fedeli che erano stati
deportati come schiavi. Gli Orixá possiedono
una propria personalità e ciascuno di loro è associato ad un fenomeno naturale
specifico e a certi colori. Nei loro miti vengono raccontati una grande
quantità di insegnamenti mistici connessi all’elemento naturale caratteristico
del particolare Orixà. Gli Orixas ricevono regolarmente omaggi sotto forma di
offerte, danze sacre e canti. Il tempio dove si svolgono le cerimonie e la vita
del sacerdote o della sacerdotessa, pai
de santo o mãe de santo, si
chiama terreiro.
queste due città,
vive ancora la religione afro-discendente. La più famosa e praticata è il
In Brasile, il Candomblé e le altre religioni
afro-brasiliane hanno incontrato un vigoroso movimento spiritista, influenzato
in particolare dallo spiritismo francese. Dando cosi vita a un sincretismo di
secondo grado, in cui nei medium oltre ai tradizionali Orixá (che abiterebbero
un piano più alto rispetto agli altri spiriti e avrebbero nei loro confronti un
ruolo di guida) discendono gli spiriti dei morti. Migliaia di terreiros
sono così passati all’Umbanda.
Queste religioni, con i loro colori, tradizioni, costumi
e danze, si sono tramandate negli anni e vivono tutt’oggi. A São Luis vengono accettate
e rispettate, anche se la maggior parte delle chiese di matrice evangelica e
alcune frange cattoliche le criticano violentemente.
Altre foto
La Capoeira con i bambini del nostro
progetto, e il Tambor de Crioula in centro città. Due forme di arte,
danza, musica e cultura che derivano dalla cultura afro
Ci stiamo preparando per la JMJ a Rio con il Papa!
Della Parrocchia siamo in 40.
E per poter partecipare, le iniziative di raccolta
fondi continuano.... negli ultimi fine settimana con la raccolta offerte ai
semafori della città!
13 maggio. Festa della Mamma! Una grande festa in
tutte le comunità della parrocchia, nelle pastorali e nei progetti.
Qui nella piccola Comunità del Bambin Gesú.
Periodo di avvicendamenti.
Don Michele e don Manuele sono diventati
ufficialmente parroci della nostra parrocchia.
Ecco il momento dell’annuncio.
Mentre don Claudio Vallicella, dopo 7 anni di
missione tornerà in Italia ad agosto. Ieri l’annuncio alla Parrocchia, che ha
lasciato tutti tristi.
Dal proprio lettino, circondato dalle foto
di famigliari e amici
e dalla mitica maglia del Verona tornato
in Serie A,
Isacco vi saluta, manda un abbraccio a
tutti
e vi ringrazia per il sostegno continuo!
CIAOOOOOOOOOO
Da noi tutti